La paura di dire di no
Ma quanto può essere difficile a volte dire di no!
Anzi, per alcuni pare proprio sia quasi impossibile, perché si ha l’impressione che dire di no significhi alzare una barriera contro l’altro, con la conseguenza di correre il rischio di autoisolarsi.
Quando poi non entrano in gioco, a peggiorare la situazione, i sensi di colpa, che ci fanno sentire egoisti e poco generosi. Anche in questo caso ci mette lo zampino quell’emozione così pervasiva e condizionante che è la paura.
Dire sempre di sì alle richieste degli altri, mettere le nostre necessità in fondo alla scala delle priorità, spesso è generato dalla paura che un nostro no ci porti a essere rifiutati e allontanati. Ma, a ben guardare, siamo proprio sicuri di non sovrastimare le conseguenze nefaste di un nostro no? E che, magari, non mostrarsi sempre disponibili e compiacenti non susciti al contrario una maggiore considerazione nel nostro interlocutore?
Rivalutare se stessi
Infatti, far capire che non si è sempre pronti a compiacere alle richieste significa dare il messaggio che anche noi siamo importanti e che diamo valore al nostro tempo e alle nostre opinioni. Rinunciare a fare quello che veramente vogliamo e che ci fa piacere, col tempo ci porterà una sensazione di malessere e una diminuzione dell’autostima: di volta in volta si rischia di alimentare quella sotterranea sensazione di essere cercati per quello che facciamo, per la nostra “utilità” e non perché sia veramente apprezzato quello che siamo.
Senza contare che si accresce la tristezza generata dalla constatazione che ciò che facciamo viene dato per scontato e che quindi non riceve la giusta considerazione. Considerazione che, inconsciamente, sappiamo di meritare, perché, per dire di sì all’altro, abbiamo detto di no a noi.
E qui sta il punto: rispettare i nostri desideri, il nostro tempo, le nostre forze significa dare rispetto e valore a noi stessi, significa non essere più invisibili sia a noi sia, di conseguenza, agli altri.
Balza subito all’occhio una contraddizione: desideriamo essere cercati, amati, accettati per quello che siamo, ma, dicendo sempre di sì, finiamo per non mostrare il nostro vero volto, non consentiamo agli altri di conoscerci veramente, di capire ciò che vogliamo e ciò che ci piace. Smettiamo allora di avere paura del giudizio degli altri (spesso motivato solo dal disappunto di non ottenere un’agevolazione) e permettiamoci di essere noi stessi.
Come dire di no
Certamente le prime volte sarà difficile e sarà necessario fare un po’ di allenamento. Non c’è bisogno di essere troppo decisi, ma neppure di fornire eccessive giustificazioni.
Per declinare un invito basterà dire: “Grazie, mi sarebbe piaciuto, ma ho un altro impegno”. Sarà maggiormente apprezzata la nostra presenza la volta successiva.
Per rifiutare una proposta che non ci convince, possiamo dire in modo educato, ma convincente: “Mi spiace, ma preferisco rifiutare” oppure “in questo momento mi è proprio impossibile”.
E per finire c’è la risposta jolly, che può essere facilmente usata anche dai più restii: “Grazie, ci penserò”.
Prendere tempo renderà più facile in seguito dire di no.